Punti di vista da un altro pianeta

lunedì 5 settembre 2011

La mutanda e i suoi attributi

Dopo decenni di lotta per l'emancipazione, di foreste di pugni alzati a favore della parità dei sessi, di inviti all'autogestione degli uteri, di disposizioni ministeriali a promozione delle "pari opportunità", di apologie dell'autoerotismo digitale, e di proclami sulle quote rosa, tutto ciò (se ce ne fosse bisogno) è stato dimostrato vano da una semplice pubblicità, a testimonianza del potere della réclame, che spesso da sola può rivelare sulla società ben più di cento articoli di saggistica.

L'avrete vista anche voi, giacché tappezza con una certa pervicacia i muri delle città. Una (manco a dirlo) bellissima e molto giovane ragazza è ritratta mentre indossa un paio di boxer maschili di una superlativa marca di intimo. Nient'altro. Nessuno slogan. Solo lei, i boxer e la dicitura che fa riferimento alla linea di intimo da uomo. E sta proprio qui l'apparente contraddizione o, se volete, la trovata per certi aspetti "geniale". Un indiscutibile gran "pezzo di gnocca" che fa la pubblicità a un paio di mutande da uomo. Dunque per una volta niente pettorali da vertigine, bicipiti bronzo-riacei, addominali carapaciosi, rigonfiamenti chimerici, nessuna comunicazione subliminale da identificazione con una star del pallone, nessuna insinuazione a un'incredibile (ancorché improbabile) magia mutandifera.

Il messaggio stavolta va in una direzione diversa. E' lei a indossare le tue mutande e - manco a dirlo - le stanno benissimo. E' lei, con la sua espressione divisa tra sfida e malizia, a giocare con il tuo intimo, caro il mio uomo, come a dire: «Se le rivuoi indietro, me le devi togliere!», immaginando che tu sia tornato da una molto prosaica puntatina in bagno e te la sia trovata sul letto, vestita con i tuoi boxer, a provocarti. E allora prova a immaginarla, la tua lei, con le tue mutande indosso. Se sono di questa marca, la tua (bellissima) lei sarà invogliata a scherzare con te, perché non riuscirà a trattenersi dal provarli anche lei, questi meravigliosi boxer. Il punto di vista dunque è spostato. Le mutande (attillate) non servono più - come una volta - a rendere più invitante il tuo culo e audace il tuo pacco. Non sono più incentrate su di te, sul tuo comfort, sul tuo benessere fisico, ma anche (soprattutto?) psicologico.

La mutanda cambia così gli attributi, non solo fisici, ma anche metafisici. Da oggetto contraddistinto innanzitutto da un potere di comfort e seduzione, si carica invece soprattutto di un valore puramente relazionale. E fin qui potrebbe andare tutto bene. Potrebbe infatti essere solo un'originale evoluzione della creatività applicata al marketing, nel qual caso ci sarebbe solo da rallegrarsene, se solo la relazione in questione fosse paritaria. Ma paritaria non è. Provate a pensare la stessa pubblicità al negativo, ovvero a parti invertite, con un lui stra-fico, stra-modellato, stra-atletico, stra-prestante, e provate a buttarlo dentro un perizoma di pizzo nero.

Ma se una relazione non può essere paritaria, non diventa forse discriminatoria?

13 commenti:

  1. possiamo anche farci la barba alla mattina se è per quello...

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  2. L'ho trovata abbastanza odiosa anch'io, proprio per il motivo che non sarebbe la stessa cosa a parti invertite: perché la donna basta che sia bella e le sta bene anche uno stronzo? Perché la donna (bella, giovane e magra) (s)vestita da maschio è sexy e l'uomo con la lingerie femminile è ridicolo e fa pensare immediatamente all'omosessualità? Nessuno ha pensato "toh guarda, una lesbica che sta aspettando che la sua fidanzata torni dal bagno..." guardando questi manifesti. La solita pubblicità maschilista e schifosa.

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  3. sottoscrivo lo schifo. da un punto di vista pubblicitario, credo dipenda dal fatto che la donna si impersona nelle altre donne, mentre con l'uomo funzionano di più i meccanismi del desiderio. una bella donna tende a mettere d'accordo un pò tutti, almeno i più superficiali. questi manifesti io li ho un pò presi come uno schiaffo.

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  4. più che maschilista direi vetero-etero-cazzonista, che è ancora peggio... perché il vetero-etero-cazzonismo viene inculcato nei poveri giovani maschi da tout le monde, mamme (spessissimo) comprese, fidanzatelle (quasi sempre) comprese...
    e ai maschi dotati di sensibilità e cervello questo dà ancora più fastidio di quanto non dia fastidio alle femministe: perché queste "parità" (più o meno belle, più o meno discutibili) debbono essere a senso unico e a sesso unico, perché loro i pantaloni sì e noi la gonna no? (non me ne frega un tubo di mettermi la gonna, è solo un esempio). Perché due amichette possono tenersi per mano mentre due amichetti che lo facessero verrebbero lapidati, materialmente o psicologicamente, da maschi E femmine del branco?
    Provate a far vedere LA COLAZIONE DEI CAMPIONI a una coppietta stronzetta sui quindicianni, e poi vedrete se davanti a Nick Nolte etero, ma con lingerie femminile, il giudizio di lei non sarà ancora più negativo, scandalizzato e velenoso di quello di lui...

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  5. al contrario non funzionerebbe e non chiedermi perché

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  6. al contrario non funziona perchè da che mondo è mondo il corpo femminile è indiscutibilmente più bello di quello maschile. punto e riga. non è questione di maschilismo o discriminazione, è questione che noi maschi, nudi o quasi, ma anche vestiti, possiamo trasmettere sicurezza, virilità, forza o autorità, ma mettici a confronto con (il corpo di) una donna (normale eh, mica per forza una superfiga) e le prendiamo di santa ragione. non reggiamo il confronto. le donne hanno curve più belle, armoniose ed eleganti. noi siamo spigolosi, rozzi, un pugno in un occhio. per questo una donna (s)vestita da uomo piace, mentre un uomo (s)vestito da donna è ridicolo. è come un cane col maglioncino. fa ridere e bon.
    e, ripeto, non è questione di discriminazione e sinceramente, tutte quelle pare sugli insulti all'omosessualità, sulla disparità dei sessi, sulla visione sempre maschilista delle cose. aria fritta, per me. mi sembrano tanto problemi che ti fai tu individuo (generico) perchè credi che la questione non sia ancora chiusa; e allora forse sei tu che, puntando sempre il dito contro quelle che credi essere forme di discriminazione, continui a gettare carne sul fuoco. anche quando tutti hanno già finito di mangiare.

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  7. uff! siamo ancora qui: l'unico motivo per cui c'è una ragazza è perché alle donne piace farsi usare?
    se guardiamo la cosa dal punto di vista "intimo", il messaggio è che lei diventa un tutt'uno con lui, ma non si può pensare il contrario (cioè un lui che desideri fondersi con lei indossando la sua biancheria) perché si penserebbe subito a perversioni sessuali!
    e allora forse ha ragione un mio amico pessimista, quando ammette che: le cose non cambieranno mai...

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  8. @Inneres Auge: non funzionerebbe perché noi, per la cultura maschilista e discriminatoria che domina la nostra zozza società, se ci mascheriamo da uomini diventiamo migliori, voi, se vi mascherate da donne diventate peggiori = uomo è meglio di donna. Schifo al quadrato!

    @dr.nick: un corpo maschile bello è bello quanto quello femminile bello, e personalmente mi interessa anche di più, solo che in questa cultura, di cui siamo tutti imbevuti al punto da non riuscire a guardarla dal di fuori neanche per un attimo, una donna vestita da maschio è sexy. Il punto è che questa cultura esprime solo le idee dei maschi e condiziona anche le femmine (vedi post di Zio Scriba).

    Scusate lo sfogo, ma questi argomenti mi fanno infuriare.

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  9. @D.: so bene che sareste capaci di questo. E altro...

    @knitting bear: purtroppo sul poster c'è l'indicazione "UOMO". In effetti sarebbe stato interessante vedere come sarebbe stata presa la medesima pubblicità, se ci fosse stata solo l'indicazione della marca, senza il sesso di riferimento. In effetti trovo anch'io che abbia una fastidiosa patina maschilista, ma non sono d'accordo che sia una "solita" pubblicità. Almeno in linea puramente teorica, rispetto ai parametri del marketing intendo, la trovo invece piuttosto originale, ancorché - appunto - non corretta. E questo in qualche modo finisce per andare a suo vantaggio.

    @La Leggivendola: che i meccanismi non possano essere del tutto simmetrici, per certi aspetti, è un dato di fatto, legato alle differenze intrinseche dei sessi. Però sull'immedesimazione, questo penso che valga anche per l'uomo, altrimenti non avremmo visto per decenni addominali a tartaruga e pacchi ben definiti sulle scatole dei boxer. Eppure la sensazione di fastidio resta. Forse semplicemente perché la pubblicità sottolinea un'impossibilità?

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  10. @Zio Scriba: ecco, grazie Zio, di aver sollevato un altro aspetto importante: l'effetto che una pubblicità del genere fa alle donne. Ma non tanto come irritazione o schifo, quanto piuttosto come abitudine a vedersi e a considerare normale essere viste in un certo modo... Mi sa che "La colazione dei campione" non l'ho visto... Ma Nick Nolte in lingerie lo devo vedere. Grazie della segnalazione!

    @Inneres Auge: perché? ;-)

    @Dr.nick: devo quotare in toto la risposta di knitting bear sull'estetica del corpo. Quanto al fatto che tutti abbiano già finito di mangiare, a giudicare da molte risposte che ho avuto qui e altrove, mi suona un po' come un alibi per non dover spendere altri soldi per la carne.

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  11. @angie: non mi pare che qui il punto fosse il fatto che alle donne piace farsi usare, quanto piuttosto il messaggio (o i messaggi) che voleva dare una pubblicità come questa. E già mi pare che ce ne siano più d'uno. A pensarci bene, il fatto di non poter pensare a un lui che indossa la biancheria di lei, mette *lui* in condizioni di manifesta inferiorità.

    @knitting bear: ottime osservazioni. Ti quoto in toto.

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  12. Diciamo che attira di più i compratori maschili più che le donne attratte da bicipiti e fighi da paura!

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  13. @Kylie: un prodotto è sempre orientato al target cui è rivolto e lo stesso vale - ovviamente - per la sua pubblicità. Fino a ieri la biancheria intima era pubblicizzata da "modelli" del medesimo sesso verso cui era rivolta: donne per le donne e uomini per gli uomini. Quindi il messaggio era "con la nostra biancheria addosso ti sentirai un/a gran fico/a". Questa pubblicità invece ha stravolto il paradigma consolidato.

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