Si tratta infatti di un romanzo ambientato nel XVI secolo, all'epoca di Martin Lutero e di Thomas Müntzer al momento dell'avvento del protestantesimo e di altre eresie, epoca di massacri, ma anche di speranze e di illusioni sfociate nella nascita delle prime vere lotte di classe finite, come spesso succede, in terribili bagni di sangue. È un romanzo forte, Q. Un romanzo sui soprusi dei potenti sopra il popolo dei deboli, schiacciato da un lato dalle potestà autoreferenziali dei principi e dei re, dall'altro dalle mire di potere e di affermazione del clero e dei papi. Stato e religione, insomma. E il popolo in mezzo, a buscarle da entrambi (la sentite anche voi quella strana sensazione di deja vu?), ma che forse per la prima volta decide di ribellarsi sul serio, a costo della vita.
Nato da un lavoro di ricerca minuzioso e dalla penna felice di un collettivo di scrittori chiamato Luther Blissett, poi divenuto Wu Ming, Q è dunque un romanzo feroce e rivoluzionario sull'uomo calpestato dalla Storia, un romanzo sulla violenza e la sopraffazione che animano a intervalli irregolari (ma fin troppo brevi) il cammino dell'uomo, o che forse cambiano soltanto forme e modalità, ma che restano invariate nella sostanza delle angherie. Eppure Q lo si legge anche come un romanzo di cultura, di avventura e di spionaggio, ma non ha niente a che vedere con Dan Brown (lo cito così posso taggarlo e attirare qui subdolamente come mosche anche gli appassionati delle peripezie di Robert Langdon). Insomma, vale davvero la pena fare un salto in quel mondo, che purtroppo è anche il nostro.
La citazione:
«In questa vita ho imparato una cosa sola: che l'inferno e il paradiso non esistono. Ce li portiamo dentro dovunque andiamo.»A tale proposito vi segnalo che il libro è disponibile legalmente per il download gratuito sul sito dei Wu Ming in diversi formati, insieme a tutte le altre opere del collettivo. Il buon vecchio Dan mica lo fa.
Q, di Luther Blissett - Einaudi
"se conoscete già questo libro": non me lo ricordavo... grazie!
RispondiElimina"Un romanzo sui soprusi dei potenti sopra il popolo dei deboli, schiacciato da un lato dalle potestà autoreferenziali dei principi e dei re, dall'altro dalle mire di potere e di affermazione del clero e dei papi. Stato e religione". Praticamente, su Marte, è un romanzo di fantascienza, eh...
RispondiEliminail libro più bello e forte che abbia mai letto. Che insegna come le banche e i soldi siano strettamente collegati alla religione, più della fede. E come chiunque, se non chi è davvero libero, sia manipolabile.
RispondiElimina@angie: è stato un piacere! :-)
RispondiElimina@bagnetto verde: no. Su Marte questo romanzo i librai lo mettono nel settore horror.
@patéd'animo: ti quoto in toto.